“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti e io non dissi niente perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare”. (Bertolt Brecht)

sabato 19 giugno 2010

Aldo Brancher è un nuovo ministro della Repubblica italiana. Navighiamo nell'oro, avevamo bisogno di un nuovo ministro per attuare il federalismo.


ROMA - Aldo Brancher è un nuovo ministro della Repubblica italiana. Il ministero, senza portafoglio, è quello dell’Attuazione del federalismo.

AVETE LETTO BENE ...MINISTRO ALL'ATTUAZIONE DEL FEDERALISMO.

I programmi della Lega, quindi, sempre più al centro dei programmi del governo. Sulla nomina di Brancher sono infuriate le polemiche dell’opposizione. In prima fila, e non poteva essere altrimenti, Tonino Di Pietro, anche perché lui Brancher “lo conosce bene.”

In realtà il curriculum di Brancher non è dei più rassicuranti per uno che, citando lo stesso Di Pietro, deve governare la “res publica”, il bene comune.


Ex prete paolino, Brancher, dopo un periodo di collaborazione come dirigente con Fininvest, viene eletto alla Camera nel 2001, vicepresidente del gruppo di Forza Italia, è stato rieletto nel PDL nel 2008. All’epoca di “Mani Pulite”, Brancher fu detenuto nel carcere di San Vittore per 3 mesi, poi rilasciato per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Fu condannato sia in primo sia in secondo grado per falso in bilancio e finanziamento illecito al partito socialista.In cassazione il reato di finanziamento illecito andò in prescrizione, mentre il falso in bilancio fu depenalizzato da una legge dello stesso governo Berlusconi. Successivamente Brancher viene indagato a Milano per ricettazione nell’indagine sullo scandalo dalle banca Antonveneta e la scalata di Fiorani, per la quale avrebbe un’udienza il 26 giugno, ma , come afferma la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti. “Con questa nomina Brancher potrà a pieno titolo evitare di comparire all'udienza…”Di Pietro come al solito è durissimo: "Ricordo molto bene Brancher coinvolto in Tangentopoli per fatti molto gravi, e a me pare che il messaggio che si manda ai cittadini sia uno solo: il delitto paga e che conviene fare il delinquente perché magari si diventa anche ministro".Brancher replica al leader Idv: "Non ho mai avuto nessuna condanna. Chi mi ha inquisito ha fatto buttare i soldi allo Stato. Le imputazioni che mi sono state addebitate sono cadute perché il fatto non sussisteva e Di Pietro dovrebbe saperlo bene".
Ma la prescrizione è cosa diversa dalla non sussistenza del fatto.Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani dichiara: "Non capisco che senso abbia un altro ministro che si occupa di federalismo visto che di fatto sono già tre", dice. "Spero che a questo punto non facciano tre sottosegretari al Nord, al Sud e alle Isole".Dello stesso avviso Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc “C'è da rimanere sconcertati davanti alla nomina di un nuovo ministro per il Federalismo, quando già esistono tre dicasteri come quelli di Calderoli, Bossi e Fitto". "Se di fronte ai drammatici problemi degli italiani, la risposta del governo è un ministero in più per Brancher, c'è da mettersi le mani nei capelli…”
Questo è il governo del fare..... si, del fare i kaiser propri
Questo è il governo contro gli sprechi.... si, infatti, ha nominato un nuovo dicastero.
Questo è il governo ahahahah che vuole fare la legge anticorruzione ... si, infatti nomina Aldo Bracher a ministro.
Questo è il governo che razionalizza le entrate...si, infatti, poichè navighiamo nell'oro, c'era bisogno di un nuovo ministro,per il federalismo (fantomatico) Calderoli, Bossi e Fitto non bastavano, avevano bisogno di un sostegno ,(poveri inetti) di uno come Bracher.
Insomma, diciamo a Napoli" Steveme scarz":))))
POVERA ITALIA! IN MANO AD INETTI,PARASSITI, APPROFITTATORI.

mercoledì 16 giugno 2010

POMIGLIANO: emblema del ritorno della schiavitù


Pomigliano rappresenta una partita di più vasto significato in cui si giocano due modelli socio-economici inconciliabili: quello del lavoratore e quello del nuovo schiavo.
L’accordo sul destino della Fiat di Pomigliano d’Arco, vede l’opposizione della sola Fiom Cgil pronta già allo sciopero, e rappresenta il primo importante passo verso la controriforma del mondo del lavoro che questo Governo sta cercando di realizzare da mesi, sfruttando come paravento di copertura la crisi economica.
Un "salvacondotto governativo che sa di beffa per i diritti dei lavoratori, conquistati con sacrifici e lotte che i padri degli attuali operai ricorderanno con le lacrime agli occhi.


La Fiat infatti si impegna ad investire a Pomigliano, soltanto se viene riconosciuta la possibilità di licenziare quei lavoratori in sciopero che in qualsiasi modo mettano in discussione l’accordo. Tradotto: la fine dell’articolo 40 della Costituzione, quello che dopo il Fascismo fu voluto dai padri costituenti per garantire ciò che la dittatura aveva cancellato, cioè il diritto di chi lavora a difendersi con l’astensione dall’occupazione. Un diritto costituzionale individuale rispetto a cui nessuna organizzazione può sottoscrivere la rinuncia. Punizione dei sindacati che proclamano questo tipo di lotta e che si vedranno privati del versamento dei contributi e sospensione dei permessi sindacali previsti dallo Statuto dei lavoratori.
E' un pauroso ritorno ritorno al passato, ad una condizione antecedente al 1970, quando lo Statuto fu approvato segnando un traguardo importante.


LA REITERAZIONE DELLA SCHIAVITU


Cessazione del pagamento della malattia di fronte ai picchi di assenteismo e cancellazione dei permessi elettorali: tutto in violazione della legge e dei contratti attuali. Pomigliano è dunque il palcoscenico delle prove generali di una “recita” pericolosa: quella che vuole uccidere la forza del sindacato; distruggere il Contratto nazionale di lavoro per la contrattazione locale o aziendale, che rende il lavoratore solo e quindi debole; restringere lo spettro dei diritti, dissenso compreso, violando la Costituzione e la legge. Perciò accettare questo ricatto non è possibile. Per Pomigliano e per il Paese, per il futuro dei lavoratori.
Pomigliano, nell'uno o nell'altro caso, farà scuola. E' in bilico la dignità e il diritto, la tutela della salute,. Il trionfo della classe dominante sui diritti dei più deboli e quindi ricattabili. Uno schifo!
Il lavoro è dignità non carità/



giovedì 10 giugno 2010


INTERCETTAZIONI: "LISTIAMO I SITI A LUTTO. SUBITO UNA GRANDE MANIFESTAZIONE NAZIONALE!"

Da Articolo 21,La Redazione




"Quella di oggi sarà la giornata nera per l'articolo ventuno della Costituzione. Da oggi Articolo21 ha deciso che listerà a lutto il proprio sito e invita tutti i siti e blog a fare lo stesso". Lo afferma Giuseppe Giulietti portavoce di Articolo21. "Con il voto di fiducia al Senato si compie un autentico delitto contro lo stato di diritto. Si sta realizzando l'antico sogno della Loggia P2 di oscurare i poteri di controllo. Non basta più indignarsi, per questo è necessario promuovere immediatamente una grande, unitaria manifestazione nazionale contro la macelleria politica e sociale in atto e raccoglieremo da oggi le firme per promuoverla".
LEGGI E SOTTOSCRIVI L'APPELLO: "SUBITO UNA GRANDE MANIFESTAZIONE NAZIONALE"
La fiducia anche per censurare. Quando diremo basta?- di Ottavio Olita / Anticamera di una dittatura - di Roberto Morrione / Con il Ddl Alfano ci vogliono togliere l’ultima cosa che ci resta: il coraggio di informare - di Giorgio Santelli* / Le famiglie Cucchi e Aldrovandi contro il bavaglio - di Filippo Vendemmiati / "La Legge penalizzerebbe pesantemente anche gli editori". Intervista a GIUSEPPE LATERZA - di Gian Mario Gillio / ANDREA PURGATORI: "questo governo opera per restringere i confini delle libertà democratiche" - di Roberto Secci / Intercettazioni: la lunga battaglia contro il Ddl Alfano può e deve essere vinta - di Roberto Natale / Manovra economica, intercettazioni: quando l’informazione si confonde con la propaganda - di Ottavio Olita / Intercettazioni: intervista ad ANTONIO PADELLARO: "siamo pronti a violare questa legge perché ingiusta e inaccettabile" - di Debora Aru / La leggenda del buon poliziotto - di Federico Orlando / EZIO MAURO (Repubblica) ed EMILIO CARELLI (SkyTg24): "fermiamo la legge" - di Gianni Rossi / "Organizzeremo una grande manifestazione nazionale". Intervista al segretario Fnsi Franco Siddi / Il testo del documento comune concordato dai direttori delle maggiori testate italiane che hanno preso parte all'incontro promosso dalla Fnsi sul ddl intercettazioni / Ddl intercettazioni. Il comunicato dell'Usigrai / ULTIM'ORA: IL PRESIDENTE DEL SENATO RENATO SCHIFANI TELEFONA AL SEGRETARIO DELLA FNSI FRANCO SIDDI E LO RASSICURA SUL DDL INTERCETTAZIONI - ASCOLTA L'INTERVISTA "La Legge penalizzerebbe pesantemente anche gli editori". Intervista a GIUSEPPE LATERZA - di Gian Mario Gillio / ANDREA PURGATORI: "questo governo opera per restringere i confini delle libertà democratiche" - di Roberto Secci / Intercettazioni: la lunga battaglia contro il Ddl Alfano può e deve essere vinta - di Roberto Natale / Manovra economica, intercettazioni: quando l’informazione si confonde con la propaganda - di Ottavio Olita / Intercettazioni: intervista ad ANTONIO PADELLARO: "siamo pronti a violare questa legge perché ingiusta e inaccettabile" - di Debora Aru / La leggenda del buon poliziotto - di Federico Orlando / EZIO MAURO (Repubblica) ed EMILIO CARELLI (SkyTg24): "fermiamo la legge" - di Gianni Rossi / "Organizzeremo una grande manifestazione nazionale". Intervista al segretario Fnsi Franco Siddi / Il testo del documento comune concordato dai direttori delle maggiori testate italiane che hanno preso parte all'incontro promosso dalla Fnsi sul ddl intercettazioni / Ddl intercettazioni. Il comunicato dell'Usigrai / ULTIM'ORA: IL PRESIDENTE DEL SENATO RENATO SCHIFANI TELEFONA AL SEGRETARIO DELLA FNSI FRANCO SIDDI E LO RASSICURA SUL DDL INTERCETTAZIONI - ASCOLTA L'INTERVISTA

mercoledì 9 giugno 2010

Veneto, Italia: "no ai trapianti per gli handicaps gravi e per i poco intelligenti"

Charles Darwin

- Ormai siamo al "razzismo darwinista" o alla "soluzione finale nazista" sotto mentite spoglie


Veneto, no ai trapianti per gli handicap gravi di Maria Zegarelli. ---- Uno scivolone, l’ennesimo, che stavolta ha fatto fare all’Italia una figuraccia davanti al mondo scientifico internazionale. Uno scivolone e un uso maldestro - preferiamo pensarla così - delle parole e del loro significato che hanno costretto la Lega a a ingranare la retromarcia. L’handicap e il trapianto Questa la storia: nell’allegato A delle «linee Guida per la Valutazione e l’assistenza psicologica in area donazione -trapianto» del marzo 2009, la Regione Veneto ha escluso dai trapianti di organo le persone con danni cerebrali irreversibili; quelle con ritardo mentale fissando il quoziente intellettivo inferiore a 50 e coloro che hanno tentato da poco il suicidio. Fattori questi ritenuti «controindicazioni assolute».

Di questa gravissima discriminazione non se ne è fatta parola fino a quando due docenti cattolici del Gemelli di Roma, Nicola Pannocchia e Maurizio Bossola e uno psicologo dell’Università della California, Giacomo Vivanti, non hanno sollevato il caso raccontandolo su una delle più prestigiose riviste americane, «American Jorunal of Transplantation». «Non c’è nessuna prova scientifica che giustifichi l’esclusione dal trapianto delle persone con disabilità intellettiva - hanno argomentato i tre professori -, tanto più che il quoziente intellettivo, con cui si determina l’entità del ritardo mentale, non è uno strumento idoneo». C’è chi si è chiesto se l’Allegato A non fosse il frutto di un tentativo di stabilire un improbabile quanto assurdo limite invalicabile tra il diritto al trapianto e la sua negazione spiegandolo con la limitatezza degli organi. Ora, se è vero che può non aver senso trapiantare organi in un malato affetto da metastasi e dunque con una previsione di vita estremamente breve, è pur vero che trasferire questo criterio a persone con un quoziente intellettivo inferiore a 50, o con un tentativo di suicidio alle spalle, assume contorni ben diversi. ----- LA CONVENZIONE ONU ----- Intanto confligge con quanto prevede la Convenzione dell’Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dal nostro Parlamento nel marzo 2009: «Le persone con disabilità hanno il diritto di godere il più alto standard conseguibile in salute, senza discriminazioni sulla base della disabilità». Non solo: a queste persone va fornita «la stessa gamma, qualità e standard di servizi e programmi sanitari, gratuiti o a costi sostenibili forniti alle altre persone». Parole chiare, inequivocabili, per il resto del mondo, non per la giunta Veneta che dopo aver scatenato la protesta di medici, consiglieri Pd, Radicali e associazioni di famigliari di portatori di handicap psico-fisici, è stata costretta a correre ai ripari, senza rinunciare tuttavia a tentare di scaricare le proprie «leggerezze» su altri. «Oramai è chiaro che quella del Pd è una vera e propria campagna ideologica perché, nel merito, non si spiega altrimenti il fatto che ci sia ancora qualcuno che si ostina a non vedere, non sentire e non capire che le linee guida del Veneto in materia di trapianti non discriminano assolutamente nessuno», ha infatto sostenuto l’assessore alla Sanità Luca Coletto annunciando che di questo polverone sollevato qualcuno «dovrà assumersi la responsabilità». ------ Sta di fatto che le cose dette una base di fondamento dovevano averla se la stessa Giunta si è affrettata a emanare, lo scorso 3 giugno, una «circolare applicativa» relativa proprio all’Allegato A nella quale non compaiono più le «controindicazioni assolute», ma anzi, si scrive che il documento è «fondamentalmente rivolto a garantire, in ogni possibile condizione, il più alto livello assistenziale possibile». Si scrive anche che, laddove ci si trovi di fronte a condizioni cliniche «che compromettono la capacità del paziente di comprendere le implicazioni del trapianto», devono scattare misure di assistenza post-trapianto tali da garantire tutta l’assistenza medica e psichica necessaria al paziente. E se non esistesse una rete familiare e sociale in grado di far fronte a questo percorso, «sarà necessario coinvolgere, da parte degli operatori del Centro di riferimento, tutta la rete di sostegno sociale pubblica». ----- L’assessore ritiene «stupefacente che ci si continui ad attaccare alla dicitura scientifica "controindicazioni assolute"», e teme addirittura che questo polverone possa allontanare la gente «dal concetto di donazione come atto d’amore». I consiglieri regionali Pd, Piero Ruzzante, Pigozzo e Azzalin, che hanno presentato un’interrogazione urgente e denunciato il tutto in una conferenza stampa, sono di diverso avviso. «Questa è la prima vera vittoria nella nuova legislatura dal parte del Pd- commenta Ruzzante -. ma ancora non basta: ora chiediamo che la circolare applicativa diventi parte integrante delle linee guida della Regione sulla regolazione dei trapianti». Che si cancellino, cioè, due parole.
(L’Unità 08 giugno 2010)


E il loro Q.I.???

LA SELEZIONE NATURALE DELLA SPECIE - «La conservazione delle differenze e variazioni individuali favorevoli, e la distruzione di quelle nocive, sono state da me chiamate selezione naturale, o sopravvivenza del più adatto. Le variazioni che non sono né utili né nocive non saranno influenzate dalla selezione naturale, e rimarranno allo stato di elementi fluttuanti, come si può osservare in certe specie polimorfe, o infine, si fisseranno, per cause dipendenti dalla natura dell'organismo e da quella delle condizioni» (Charles Darwin, L'origine delle specie, 1859)

Plutarco racconta che a Sparta venivano soppressi i bambini che presentavano gravi difetti fisici. Anche nella Roma antica l'eutanasia era tollerata nei confronti degli anziani.

In una regione come il Veneto, dove ancora il 40% della gente si ostina a rimanere perbene nonostante tutto, una maggioranza di stronzi, col cervello devastato da quasi un ventennio di leghismo e di berlusconismo para-leghista, rompe ogni legame coi requisiti minimi che distinguono gli uomini dagli sciacalli. Leggiamo insieme questa descrizione scientifica dello sciacallo (specie "canis") e poi giochiamo a vedere quale classe politica ci viene in mente:"...gli sciacalli occupano una nicchia ecologica simile a quella dei coyote americani, in quanto sono predatori di piccoli animali e, soprattutto, mangiatori di carogne [...] La società degli sciacalli è costituita intorno ad una coppia monogama, che occupa e difende un territorio ben definito. Gli sciacalli sono infatti ferocemente territoriali, ed una coppia respinge con forza le intrusioni di altri esemplari nel proprio territorio, delimitato da marchi fatti con le urine e con le feci [...]

Zaia in ottima compagnia

(A dire il vero sono molto migliori loro)

domenica 6 giugno 2010

ARMANDO SPATARO_ intercettazioni e riforma del processo penale

Intercettazioni: Spataro, Limiti temporali? Irragionevole.

Più grave del lodo Alfano, più pericoloso del processo breve
è la proposta governativa di riforma del processo penale

Gli obiettivi del governo:
superare i termini per la prescrizione del reato e controllare il giudice



Questa settimana è il magistrato Armando Spataro, Procuratore della Repubblica aggiunto presso il tribunale di Milano, l’ospite di Lucia Annunziata.

Un "passo irragionevole"_Intervistato da Lucia Annunziata a "In mezz'ora", Armando Spataro, procuratore aggiunto a Milano, boccia le ultime, possibili modifiche al ddl intercettazioni in materia di limiti temporali. "Attualmente - spiega Spataro - il sistema prevede che ogni indagine penale abbia una durata massima, sei mesi, un anno, a seconda della gravita', prorogabile motivatamente dal giudice su istanza del pm: all'interno di questo periodo si possono usare tutti gli strumenti di indagine, anche le intercettazioni, per la durata dell'indagine. Nel testo approvato alla Camera tutto viene ridotto, per le intercettazioni, a due mesi, cui si e' aggiunto un periodo di due settimane, fino a 75 giorni: vorrei capire perche', ad esempio, al settantesimo giorno, se ho una notizia che riguarda un reato da commettere oppure un'indagine importante devo interrompere l'intercettazione..." "Per far fronte a questa obiezione - continua - ora salta fuori questa proposta per cui, dopo 75 giorni, sarebbe possibile prorogare per successivi periodi di 48 ore: io provo a chiedere a tutti, ma vi rendete conto che cosa significherebbe ogni 48 ore andare a chiedere a un giudice un'ulteriore proroga, portando carte, motivandola: significherebbe essere immobilizzati davanti a un computer, se c'e' e se funziona...". "Vorrei - lamenta il procuratore - che si spiegasse perche' si dice che la sicurezza e' il cuore della politica governativa per quel che riguarda i cittadini e si poi depotenzia lo strumento che la persegue e la assicura, cioe' le intercettazioni". Depotenziamento che riguarda non solo "le attivita' di contrasto contro i crimini meno gravi", perche' "anche quelli di mafia e terrorismo rimarrebbero pregiudicati".
Ma ancora più interessante è la descrizione che Spataro fa del disegno di legge del ministro Alfano sulla riforma del processo penale.
Un'iniziativa che è passata in secondo piano, oscurata dalla bocciatura del lodo e dalla presentazione del processo breve, ma che è persino più grave.
Con questo progetto di riforma il governo intende consentire l'ammissione di un numero illimitato di testimoni, senza alcuna valutazione di opportinità da parte del giudice. Una norma che sembra scritta appositamente per far scadere i termini della prescrizione.
Non solo. Con questa iniziativa il governo prevede che non possano essere utilizzate le sentenze pronunciate in altri processi. Tutto dovrà essere trattato nuovamente. E anche qui i tempi si allungheranno inevitabilmente.
Infine, il governo vuole sganciare il pm dalla polizia giudiziaria. All'attuale rapporto di collaborazione verrà sostituito da "concorrenza e controllo reciproco". Ma chi ha scritto questa frase, è sbottato Spataro. In pratica, il magistrato sarà "controllato" dalla polizia giudiziaria.

QUESTO E' IL PAESE DOVE SE PASSI CON IL ROSSO SEI UNO SFIGATO,SE SEI UN CORROTTO,UN LADRO "lobbysta",UN ASSASSINO SEI UN PERSEGUITATO!!!
LA CASTA FA LE LEGGI PER PROTEGGERE SE STESSA!
DEI CITTADINI SI E' COMPLETAMENTE DIMENTICATA.. COSTORO SERVONO SOLO PER FARE I SACRIFICI E COPRIRE I BUCHI DEI LORO LADROCINI!

giovedì 3 giugno 2010

Come è potuto accadere? Cose mai viste...in una tv di Stato...



Il Presidente del Consiglio ha sbattuto il telefono in faccia ai suoi interlocutori senza aspettare la loro replica. Evviva la democrazia!!!!!
Qualcuno mi spiega perchè se ha il 62% di gradimento (secondo lui) presso gli italiani ...poi lo votano solo il 23%???
Forse che l'altro 39 % è costituita da italiani da 0 a 17 anni o da coloro che poi fanno parte del popolo degli astenuti?
Ragazzi questa è matematica ...è la matematica non è un 'opinione.
In quanto all'evasione fiscale ...ulteriore figura de m... ci sono i video che lo smentiscono.
Ma cosa altro deve fare un soggetto simile per farvi capire dove sta portando l'Italia?

A Napoli un vecchio proverbio napoletano recita così:"I' me chiammo cuocchiecuocchie, sti fatti a chi l'accucchie?

(a chi le racconti ste fesserie?)... alla massa dei lotobomizzati che tardano a svegliarsi?




Napolimania by Follettarosa
"L'uomo è uomo quando non è testardo. Quando capisce che deve fare marcia indietro e la fa. Quando riconosce un errore commesso, se ne assume le responsabilità, paga le conseguenze e chiede scusa. Quando riconosce la superiorità di un altro uomo e glielo dice. Quando amministra e valorizza nella stessa misura tanto il suo coraggio quanto la sua paura." (da "Il Sindaco del Rione Sanità" Eduardo De Filippo)

Un pò di cambiamenti

Curando un altro blog di politica "La sinistra che Vogliamo " insieme ad un gruppo di amici blogger,questo blog è in effetti una "fotocopia" dell'altro.Per tale motivo ho deciso di apportare alcuni cambiamenti soprattutto nei contenuti.
La politica analizzata criticamente,secondo il mio punto di vista, sarà sempre presente ma,accanto ad essa cercherò di discutere anche di altre tematiche che riguarderanno la società e l'individuo,il pensiero speculativo antico e moderno,i problemi del nostro tempo che possono anche travalicare il campo della politica come "fatto" in se.
Spero di essere compresa da chi mi legge
B L O G I N
R I S T R U T T U R A Z I O N E

VASCO ROSSI _BASTA POCO_